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Documentare buone pratiche

Perchè

documentare

  • Per diffondere e comunicare “buone pratiche” didattiche ed educative efficaci.

  • Per condividere con gli altri il proprio lavoro e le proprie esperienze professionali.

  • Per confrontare e confrontarsi.

  • Per conservare il lavoro prodotto e trasformarlo in patrimonio collettivo.

  • Per valorizzare la professionalità dei docenti

Cosa documentare

  • Tutte quelle esperienze didattiche particolarmente significative per la formazione e l’apprendimento degli alunni.

  • Tutti quei percorsi educativi originali, alternativi, innovativi utilizzati nello svolgimento del curricolo.

  • Tutti quei laboratori o progetti che integrano i curricoli e li arricchiscono di contenuti, strategie, strumenti nuovi ed altri rispetto alle consuete metodologie.

come  documentare

L'utilizzo dei format “multimediali” di documentazione è una pratica ormai diffusa .
Molti gli ambienti e gli strumenti on line attraverso i quali le scuole e i docenti possono sviluppare i loro prodotti documentali:

I wiki  consentono una scrittura collettiva della documentazione in forma di base strutturata di conoscenza, con il supporto di forum di discussione sulla stessa, che risultano utili anche per supportare il dialogo tra docenti “autori” dell'esperienza e docenti che provano a riproporla nei loro contesti scolastici.

Gli ambienti di condivisione di bookmark (ad esempio, Scuola channel)  permettono la costruzione collettiva di repertori di materiali di studio e di formazione; gli apporti di bookmark, attraverso un uso concordato dei tag, possono essere limitati alla comunità che ha realizzato la buona pratica o essere aperti alla complessiva comunità professionale dei docenti e degli operatori (e, in qualche caso, anche agli studenti).

La piattaforma è aperta a tutti per quanto riguarda i contenuti informativi generali. Occorre invece registrarsi per accedere ai contenuti digitali educativi e alla community, dedicati agli insegnanti, ai ragazzi e alle famiglie.
La registrazione è semplice e gratuita: grazie ad essa ogni docente può creare le proprie classi e può poi loggarsi con la login e password della classe. Accedendo alla “My page” della classe è quindi possibile caricare materiali, accedere alla Community (condividendo i materiali con gli altri iscritti), aprire una lavagna (uno o più utenti) e così via.
Nella home page del sito si trovano sei macro-aree tematiche: ambiente e sviluppo, cittadinanza e convivenza, sicurezza e prevenzione, intercultura e diritti, economia e finanza, salute e benessere, media e nuovi media.

I blog consentono di raccogliere la cronaca delle esperienze e si rivelano utili per coinvolgere gli studenti nella documentazione e per documentare soprattutto la riproposizione di una buona pratica, la sua messa a regime o il suo sviluppo, coinvolgendo nel dialogo i docenti che l'affrontano per la prima volta;

I blog consentono di raccogliere la cronaca delle esperienze e si rivelano utili per coinvolgere gli studenti nella documentazione e per documentare soprattutto la riproposizione di una buona pratica, la sua messa a regime o il suo sviluppo, coinvolgendo nel dialogo i docenti che l'affrontano per la prima volta;

I  siti social media (ad esempio, YouTube per i video  e Slideshare per le presentazioni PPt) che partendo da una semplice condivisione di piccoli prodotti multimediali ne permettono significative aggregazioni al loro interno o in altri ambienti; ogni oggetto può essere accuratamente descritto in una scheda e costituire un'unità documentale o può essere aggregato in playlist diverse a costituire prodotti documentali più ricchi e che propongono percorsi operativi o formativi; come i post dei blog, i piccoli prodotti mediali costituiscono una sorta di documentazione entry level, informale, che non risolve la necessaria completezza, ma che permettono di raccogliere rapidamente le informazioni in itinere, di cogliere eventi inaspettati nel loro manifestarsi e mettere in luce quei piccoli elementi di innovazione, che di solito vanno perduti, anche in procedure consolidate o poco significative; essi, più facilmente, possono integrare nella documentazione i contributi degli studenti che già ne fanno uso in maniera “naturale”.

Le “time line” (ad esempio, Capzles)  consentono un'organizzazione cronologica dei prodotti documentali e  permettono,la raccolta in itinere e un approccio ai contenuti utile a ricostruire con precisione il percorso corredandolo degli strumenti necessari per la sua riproposizione.

Gli  Ambienti social  sono veri e propri “insediamenti virtuali” dove le piccole comunità scolastiche o di rete possono trovare il loro “quartiere” e interagire tra loro in forme aperte e flessibili; essi facilitano l'interazione delle reti di scuole nel territorio e ampliano condivisione e cooperazione in un territorio virtuale; possono permettere la raccolta di materiali documentali in itinere, mettendo a disposizione, tra l'altro, blog, repository di immagini e video e possono permettere il confronto mediante i forum; essi sono luoghi in cui più facilmente gli attori dei processi di insegnamento-apprendimento possono interagire e, proprio per la loro dimensione di socialità quotidiana, permettono di gestire contemporaneamente didattica e documentazione.

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