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PNSD: Piano Nazionale Scuola Digitale

Un Piano a valenza pluriennale che indirizza concretamente l’attività di tutta l’Amministrazione, con azioni già finanziate che saranno prese in carico dalle singole Direzioni del Ministero per l’attuazione.
Il Piano contribuisce a “catalizzare” l’impiego di più fonti di risorse a favore dell’innovazione digitale, a partire dai Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della legge 107/2015 (La Buona Scuola).
Le azioni previste si articolano nei quattro ambiti fondamentali: strumenti, competenze, contenuti,  formazione e accompagnamento.

Fibra e WIfI nelle scuole

Ogni scuola deve essere raggiunta da fibra ottica, o comunque da una connessione in banda larga o ultra-larga, sufficientemente veloce per permettere, ad esempio, l’uso di soluzioni cloud per la didattica e l’uso di contenuti di apprendimento multimediali.

Le strutture interne alla scuola devono essere in grado di fornire, attraverso cablaggio LAN o wireless, un accesso diffuso, in ogni aula, laboratorio, corridoio e spazio comune.Si è appena chiuso l’avviso per la realizzazione o il completamento dell’infrastruttura e dei punti di accesso alla rete LAN/WLAN (il cosiddetto bando Wi-fi) con un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro .

AMBIENTI PER LA DIDATTICA DIGITALE

Al centro di questa visione è l’innovazione degli ambienti di apprendimento. Questo significa che l’aula deve diventare un “luogo abilitante e aperto”, dotata di ambienti flessibili pienamente adeguati all’uso del digitale. Questo significa: aule “aumentate”, cioè con postazioni per la fruizione individuale e collettiva del web e dei contenuti; spazi alternativi per l’apprendimento, cioè aule più grandi, in grado di accogliere più classi, o gruppi-classe in plenaria; laboratori mobili, ovvero dispositivi in carrelli e box mobili a disposizione di tutta la scuola.

POLITICHE ATTIVE DI BYOD (BRING YOUR OWN DEVICE)

A partire da dicembre 2015, si attueranno politiche per aprire le scuole al cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), cioè l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche. Il Miur, in collaborazione con Agid e il Garante per la Privacy, svilupperà apposite linee guida per promuovere il BYOD identificando i possibili usi misti dei dispositivi privati nelle attività scolastiche.

I laboratori come spazi per l'innovazione

L’idea è quella di creare laboratori che non siano solo contenitori di tecnologia, ma piuttosto “luoghi di innovazione”: finora le pratiche laboratoriali sono state relegate alle ore extra-scolastiche, mentre a riforma le vuole mettere al centro dell’attività didattica curriculare.

- atelier creativi per le scuole del primo ciclo: vengono definiti come “scenari didattici costruiti attorno a robotica ed elettronica educativa, logica e pensiero computazionale, artefatti manuali e digitali, serious play e storytelling”.

-Gli istituti superiori verranno “rafforzati” in chiave digitale, aggiornando la  propria pratica didattica attraverso la stampa 3D o integrandola con elementi di creatività digitale e multimediale.

- Laboratori per i Neet, o “laboratori territoriali per l’occupabilità”: spazi a disposizione delle scuole del territorio, dove i ragazzi che non studiano e non lavorano possono realizzare i loro progetti creativi.

- Laboratori “School-friendly”: -mappatura dei laboratori aperti alle scuole o disponibili all’apertura alle scuole presenti nel territorio, presso musei, enti di ricerca, parchi tecnologici, fondazioni, associazioni e altri spazi come ad esempio i Fab Lab. Gli enti locali possono certificare i laboratori sul proprio territorio.

Digitalizzazione dell'amministrazione

- razionalizzazione degli accessi e delle autenticazioni alle piattaforme Miur;

- ID DIGITALE STUDENTE

- ID DIGITALE DOCENTE

-REGISTRO ELETTRONICO

-pubblicazione online dei dati relativi a: i bilanci delle scuole, i dati pubblici afferenti al Sistema nazionale di valutazione, l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, i dati in forma aggregata dell’Anagrafe degli studenti, i provvedimenti di incarico di docenza, i piani dell’offerta formativa, i dati dell’Osservatorio tecnologico, i materiali didattici e le opere autoprodotte dagli istituti scolastici e rilasciati in formato aperto.

 

Dalle discipline alle competenze

FRAMEWORK COMUNE PER LE COMPETENZE DIGITALI:

-creare e certificare almeno 20 format di percorsi didattici a cui i docenti possano attingere e utilizzare in classe.

- costruzione di progetti di ricerca, anche nell’ottica di valorizzare iniziative già esistenti, per diffondere le competenze del 21esimo secolo

-introduzione del pensiero computazionale nella scuola

-Aggiornare l’insegnamento di Tecnologia nelle scuole medie  per includere nel curricolo le tecniche e applicazioni digitali.

Portare la scuola fuori dalle aule

-STANDARD MINIMI E INTEROPERABILITA’ DEGLI AMBIENTI ONLINE PER LA DIDATTICA

- PROMOZIONE DELLE RISORSE EDUCATIVE APERTE (OER) E LINEE GUIDA SU AUTOPRODUZIONE DEI CONTENUTI DIDATTICI

-BIBLIOTECHE SCOLASTICHE COME AMBIENTI DI ALFABETIZZAZIONE ALL’USO DELLE RISORSE INFORMATIVE DIGITALI

Le risorse educative aperte devono in generale soddisfare i quattro diritti del cosiddetto 4R framework:reuse,recise, remix, redistribute. Ciò significa che gli utenti sono liberi di riutilizzare il contenuto nella sua forma inalterata, modificarne il contenuto che può essere adattato, rettificato,combinare tramite un remix contenuti originali diversi, aggiungendo omodificando per creare qualcosa di nuovo, e alla fine ridistribuire copie del contenuto originale o riveduto in forme remix o derivate di modo da esserecondiviso con gli altri.

Formazione docenti e assistenza alle scuole

FORMAZIONE E ASSISTENZA  

- La formazione sarà  rivolta a docenti, dirigenti scolastici,  direttore dei servizi generali e TEAM per L'innovazione Digitale  E’ previsto lo sviluppo di una rete di almeno 300 “snodi formativi” (le sedi dove avverrà la formazione) che dovranno assicurare la copertura territoriale.

- Da marzo 2016 il Ministero finanzierà la creazione di “Presìdi di Pronto Soccorso Tecnico”, formati tra scuole del primo ciclo e scuole secondarie, con lo scopo di gestire piccoli interventi di assistenza tecnica per le scuole. A ciascuna delle 5709 istituzioni scolastiche primarie sarà erogata una quota di 1.000 euro. Tale quota potrà essere utilizzata dalle scuole, individualmente o in rete, per coprire parte dei costi di assistenza tecnica.

UN ANIMATORE DIGITALE IN OGNI SCUOLA

CHI E' L'ANIMATORE DIGITALE:

L'animatore digitale  è un docente di ruolo con spiccate capacità organizzative che avrà il compito di seguire, per il prossimo triennio, il processo di digitalizzazione della scuola di appartenenza. Si tratterà di circa 8.500 insegnanti, uno per ogni istituto del nostro Paese, che saranno chiamati ad organizzare attività e laboratori per formare la comunità scolastica sui temi del PNSD; a individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili (ambienti di apprendimento integrati, biblioteche multimediali, ammodernamento di siti internet, etc.); a lavorare per la diffusione di una cultura digitale condivisa tra tutti i protagonisti del mondo dell'istruzione, stimolando soprattutto la partecipazione e la creatività degli studenti.

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